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TOUR DELLA LAVANDA: ITINERARIO DI 4 GIORNI IN PROVENZA

Aggiornamento: 13 giu

TOUR DELLA LAVANDA: ITINERARIO DI 4 GIORNI IN PROVENZA


Verso la fine di giugno la Provenza inizia a tingersi di lilla e a profumare di lavanda. Quale migliore occasione per visitare questa meravigliosa zona della Francia?

Ecco il nostro itinerario in 4 giorni.


Prima di iniziare non dimenticarti di seguirci su Instagram per altri itinerari e consigli di viaggio :)



Partiamo!


Giorno 1: ARRIVO IN FRANCIA


Arriviamo a Marsiglia con un volo super economico da Milano (circa 30 euro a testa andata e ritorno) la sera tardi, ritiriamo la macchina a noleggio e andiamo a dormire poco fuori dall’aeroporto


Giorno 2: DA MARSIGLIA A SAINT REMY DE PROVENCE


Oggi sveglia presto perché non vediamo l’ora di esplorare la zona (nel nostro caso in realtà ci siamo svegliati presto anche perché, ahimè, siamo dovuti tornare al noleggio auto per risolvere un problema con la macchina…).

Prima tappa della nostra avventura: Salon-de-Provence, un piccolo borgo molto suggestivo.


Visto che avevamo fatto colazione un po’ di fretta abbiamo subito iniziato ad assaggiare i cibi tipici della Provenza: formaggi di capra e albicocche in primis.


Poi, tra un formaggio e l’altro, vuoi non scoprire come fanno la mousse di cioccolato in Francia? (spoiler: la fanno molto bene!) e vuoi perdere l’occasione di pranzare con una crepe? Salata o dolce che sia, non vi deluderà (a differenza del caffè).


Terminato il giro in centro e ammirata la fontana “muschiosa”, siamo andati alla scoperta della storia del sapone di Marsiglia al saponificio Marius Fabre, che lo produce da più di un secolo. Non abbiamo capito perché ma quel giorno la fabbrica era chiusa purtroppo: ricordatevi quindi di controllare giorni e orari di apertura perché dovrebbe valerne la pena!


Ripresa la nostra auto ci dirigiamo verso Saint-Remy-de-Provence, una piccola cittadina della Provenza occidentale ricca di ristorantini, negozi di moda e gallerie d’arte. Ci perdiamo tra le viuzze del centro, passeggiando fino al tramonto accompagnati dalla musica live che proviene da diverse parti.

Se avete la possibilità di scegliere, il mercoledì mattina c’è un grande mercato provenzale, nelle tre piazze principali della città.

Dopo la passeggiata, andiamo a fare il check in nel nostro bed&breakfast poco fuori Cavaillon e ci cambiamo per cena.


Su indicazione della nostra gentilissima “oste” andiamo a cena a Eygalieres, un paesino minuscolo con una meravigliosa vista panoramica e una via pedonale piena di ristorantini e food truck. Noi ci siamo imbattuti anche nell’inaugurazione di un locale con buffet aperto a tutti e drink gratis…meglio di così! Comunque, a parte il buffet, abbiamo mangiato davvero bene e sembra che tutti i ristoranti abbiano ottimi standard. È stata una delle cene migliori di quelle fatte in viaggio, un po’ per il cibo, un po’ per l’atmosfera…davvero imperdibile!


Giorno 3: DA CAVAILLON A VALENSOLE


Finora abbiamo visto tanta Provenza e poca lavanda, ma oggi ci tuffiamo nel lilla!

Iniziamo subito con uno dei siti più famosi per la lavanda: l’Abbazia di Senanque, un monastero del XII secolo in cui regna il silenzio. Potete visitare il monastero oppure ammirarlo solo da fuori, immerso nella lavanda. Noi abbiamo scelto la seconda opzione perché le tappe di oggi sono tante!

Scattate decine di foto ci rimettiamo in macchina alla volta di Gordes, uno dei villaggi più belli della Provenza, arroccato su una collina. Prima di esplorare a piedi il borgo, raggiungete il View Point da cui avrete una vista panoramica mozzafiato, con Gordes che domina tutta la vallata.


A Gordes perdetevi nei vicoli tortuosi e acciottolati: ogni scorcio è meraviglioso e non smetterete più di scattare foto!

Noi abbiamo visitato Gordes intorno alle 12.00, faceva parecchio caldo e i ristoranti erano affollati quindi abbiamo deciso di spezzare la fame con un ottimo ghiacciolo all’albicocca, per poi rimetterci in macchina alla volta di Roussillon.


Roussillon è un borgo famoso per il colore delle sue costruzioni: tutte sulle tonalità del rosso e dell’ocra. Dopo una passeggiata per le vie del paesino, non si può non esplorare la cava dell’ocra: ci sono due percorsi – uno più lungo (1 ora) e uno più corto (30 minuti) – che vi porteranno all’interno della famosa cava, circondati da un panorama che ricorda quello del Bryce Canyon nello Utah.





Un consiglio: scegliete scarpe e vestiti colorati (non bianchi) perché la terra intorno

a voi probabilmente vi sporcherà un po’ qua e là.


Ultima tappa della nostra giornata, finalmente, la famosissima Valensole.

Questa è la zona più famosa per immergersi nei campi di lavanda. In effetti ce ne sono numerosi, a perdita d’occhio. Si accede liberamente parcheggiando l’auto a bordo strada.





Noi ne abbiamo visitati 3 o 4, non riuscendo a smettere di fotografare (in realtà Daniel fotografava e Elena scappava dalle api…). Siamo rimasti a Valensole fino al tramonto, molto suggestivo, sui campi di lavanda, poi ci siamo diretti al nostro alloggio per la notte.


GIORNO 4: DA AIX EN PROVENCE AL PARCO DEI CALANCHI


Iniziamo la giornata con un giro per il mercato di Aix en Provence alla scoperta dei sapori di questa terra: compriamo frutta in abbondanza, formaggi di tutti i tipi e un po’ di pane perché oggi il nostro pranzo sarà un picnic in riva al mare.

Terminato il nostro giro, ci rimettiamo in auto in direzione Cassis.


L’obiettivo di oggi è il Parc national des Calanques (Parco nazionale dei Calanchi). Arriviamo a Port-Miou e prendiamo il sentiero per il Calanque de Port d’En-Vau, passando da Port Pin.

Il sentiero in alcuni punti è un trekking abbastanza impegnativo, suggeriamo quindi di affrontarlo con le scarpe chiuse (e possibilmente da hiking), abbiamo incontrato troppe persone con i piedi feriti per aver deciso di proseguire in infradito.

A fine percorso, un bel bagno non ce lo ha tolto nessuno. Ci asciughiamo, riprendiamo l’auto e torniamo all’aeroporto di Marsiglia.


La nostra avventura si è conclusa con un bel controllo di sicurezza allo zaino di Daniel (certosinamente costruito a mo’ di tertris).

Dopo averci svuotato TUTTO lo zaino, l’addetto alla sicurezza ci ha rivelato di averlo fatto per la sola curiosità di vedere un drone da vicino, perché non ne aveva mai visto uno. Bene. Ma non benissimo.

 

Con il cuore carico di profumi, sapori e colori,  imbarchiamo verso casa, mentre già sul nostro taccuino prendiamo nota dei dettagli e dei sogni relativi all’avventura che verrà.


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Fin.

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