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leggi qui sotto le nostre esperienze di viaggio

SAFARI IN TANZANIA: ORGANIZZAZIONE E GIORNO 1 (TARANGIRE)




ORGANIZZAZIONE:

Dopo anni e anni in cui Elena sognava ad alta voce la nostra prima esperienza Safari, era fatta: avevamo in mano due biglietti per la Tanzania!


Ora non rimaneva che organizzare il nostro Safari.

La nostra prima idea, nell'ingenua speranza che la Tanzania potesse essere facile, era quella di organizzare un self drive safari (noleggiare la macchina, guidare e campeggiare in autonomia nei parchi).


Appena si inizia a studiare un po', si capisce che questa, in Tanganica, è una pessima idea.

Infatti nei più famosi parchi della Tanzania (come Serengeti, Tarangire e Ngoro Ngoro), le piste non sono battute e ben preparate per la guida, ci si può trovare spesso in situazioni di fango e terreno impervio; non ci sono bacini d'acqua artificiali dove ognuno può con facilità avvistare animali in zone facilmente raggiungibili e i camping autonomi non sono ben organizzati.

Dunque, a differenza di altre famose mete africane (come il Sudafrica) è molto sconsigliabile condurre autonomamente il proprio safari.


Per di più, tra ingressi ai parchi, noleggio della jeep, benzina e costi vari, il prezzo, pur inferiore a quello di un safari organizzato, non rimaneva comunque irrisorio.


QUINDI ABBIAMO OPTATO PER UN'ORGANIZZAZIONE AUTONOMA, AVVALENDOCI DI UNA GUIDA DI SAFARI LOCALE.


ITINERARIO - GIORNO 1


Il nostro Safari è durato 4 giorni e abbiamo visitato tre importanti parchi: il Tarangire, il Serengeti e il Ngoro Ngoro, dormendo all'interno degli ultimi due e appena fuori dal primo.


VOLO; siamo arrivati in Tanganica da Zanzibar, atterrando all'aeroporto di Kilimangiaro (da dove, a chi interessa ed è più in forma di noi, partono le scalate alla cima dell'omonimo monte), la notte prima di metterci in macchina.

Il nostro driver ci è venuto a prendere e ci ha portato in un hotel nella città di Arusha, base del tour.

Abbiamo volato su Kilimangiaro perché non era molto lontano da Arusha e aveva delle buone tariffe e degli ottimi orari che ci permettevano di sfruttare l'intera giornata sia a Zanzibar, da cui partivamo, sia in Tanganica, partendo e arrivando durante la notte.

L'esperienza è iniziata in maniera un po' ansiosa perché il driver, ha pressato affinché il saldo del Safari avvenisse entro la fine del transfer, per mezzo di un link che non funzionava e con mille problemi tecnici (tra cui il plafond della carta di credito, visto che non è stato possibile usufruire di un bonifico).


Dormiamo ad Arusha in un hotel non proprio pazzesco, ma va be', abbiamo pensato, per aver risparmiato qualcosa, va più che bene.


GIORNO 1 - IL TARANGIRE

Conosciamo la nostra guida Amiri che, oltre che simpaticissimo, scopriremo poi avere un fiuto pazzesco per gli animali da avvistare.

Conosciamo anche i nostri compagni di Safari: una coppia di Signori tedeschi (Susanne e Oliver), una ragazza danese ormai stabilizzata in UK (Pernilli) e due amiche tedesche (Babsi e Janine).

Si capisce subito che sarà un gruppo super divertente.


Partiamo da Arusha intorno alle 8 del mattino e ci imbarchiamo sulla nostra jeep per il primo transfer di un paio d'ore alla volta del parco TARANGIRE (chiamato anche, e giustamente, il PARADISO DEGLI ELEFANTI).


Entrando nel parco, facciamo il nostro primo avvistamento, un gruppo di... PUMBA!

facoceri e facocerini al seguito che, per come ci è stato detto, cercavano cibo tra i rami ai piedi dei Baobab... ed è subito HAKUNA MATATA!


i chilometri proseguivano sotto le nostre ruote mentre i nostri occhi incontravano gazzelle, decine di gazzelle, molti e grandi BAOBAB e, soprattutto, molto più verde di quanto ci si aspetterebbe di trovare in una Savana.


Il Tarangire è un parco che stupisce anche per i panorami: se vicino all'ingresso il verde e la vegetazione lo fanno sembrare quasi mediterraneo, più ci si addentra le rocce dei canyon a picco sul fiume trasportano la memoria a ricordi più americani.

Soprattutto se ad abbeverarsi a quel fiume si avvista un grande BUFALO AFRICANO.

Il nostro primo dei BIG FIVE!

(parleremo dei big five in un post ad hoc)


Proseguendo, ringraziamo il cielo di aver scelto di non addentrarci da soli in questa avventura, visto le che le strade, a volte fangose, rendevano la guida molto più che aspra evidenziando la necessità di una certa esperienza sul campo.


Amiri inchioda di colpo la jeep e punta un dito all'orizzonte, gesto che, nei giorni successivi, avremo imparato ad interpretare come "ci siamo, c'è qualcosa di wow da avvistare".


tempo cinque minuti, Amiri porta la jeep nella direzione di quelli che per noi erano solo puntini all'orizzonte e, invece...

ci troviamo di fronte un branco di GIGANTESCHI ELEFANTI AFRICANI (ed ecco il secondo dei big five).


La scena, degna de Il libro della giungla, vedeva questa decina di elefanti ed elefantini dapprima lavarsi in una pozza, per poi attraversare la strada davanti alla nostra jeep, a pochissimi metri da noi.


Qui l'esperienza della guida fa tutto: l'elefante africano è talmente potente da non avere nemici naturali (se non, ahinoi, l'uomo) e, se si infastidisce, può caricare e distruggere la jeep in pochi minuti. Meglio evitare gesti inconsulti.


Seguiranno nel percorso altre decine, centinaia di elefanti, quasi che ormai ci sembrava una cosa normale condividere con questi giganti bellissimi il nostro spazio vitale.


Ci fermiamo a pranzare in un campo base: riso, pollo e verdure bollite.


Sulla via del ritorno, facciamo un altro interessante avvistamento: LE GIRAFFE!


dapprima incontriamo una giraffa nera, esemplare maschio, molto molto alto, nell'intento di spiluccare qualcosa dalla chioma di una albero.


poco dopo, un gruppo di giraffe si intratteneva in scambi sociali... di varia natura.

Chi si occupava della reciproca pulizia, chi faceva sesso giraffesco e... persino una giraffa che si abbeverava dell'urina di un'altra (comportamento comune, secondo la guida).


Finito il game drive (alias, il tour all'interno del parco), carichi di emozioni negli occhi, usciamo dal Tarangire e ripercorriamo un paio d'ore di strada per raggiungere il lodge per la notte.


Per raggiungerlo, attraversiamo una baraccopoli di fango e lamiere, dove lasciamo, metro dopo metro, ogni nostra speranza per una doccia calda e un letto vero...


e invece, con grande stupore, la nostra jeep si addentra in un grosso cancello metallico, aprendo la vista ad un LODGE A 5 STELLE?!?


Eh si, la compagnia di Safari ha aperto da poco questo Lodge e, per testarlo, ha fatto un upgrade al nostro gruppo, che aveva scelto un pacchetto molto più economico e avventuroso!


Sull'esperienza al Lodge, scriveremo un post dedicato... perché è stato surreale...


Quindi doccia, cena a buffet, balli con lo staff e le guide al suono di JAMBO BWANA e nanna:

La sveglia del giorno 2 è alle 5 del mattino e qui si sta facendo tardi


TO BE CONTINUED.




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